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Nel Business Plan non ci sono solo numeri

Nel Business Plan non ci sono solo numeri

Conversando con aspiranti e neo imprenditori, parlando di Business Plan, siamo erroneamente portati a pensare solo a prospetti magari in Excel farciti di numeri, formule ed indici di bilancio. Per carità, queste cose sono sicuramente presenti nel Business Plan ideale e sono certamente necessarie.

Tuttavia in un Business Plan serve anche definire la strategia aziendale, dagli aspetti organizzativi, di marketing e comunicazione e commerciali.

E soprattutto, nel Business Plan, anche se magari non vengono inclusi, non bisogna dimenticare gli aspetti umani, legati al fatto che ogni business si basa sul lavoro di persone: l’imprenditore, il team, i collaboratori.

Spesso, business vincenti dal punto di vista numeri e strategia, falliscono proprio per gli aspetti umani. Proviamo allora a fare una rassegna di questi importanti componenti:

  1. Valori, Mission e Vision

Ogni persona, ancora prima di intraprendere la via imprenditoriale, ha un bagaglio di esperienze passate, tali esperienze, positive o negative, famigliari, dirette o indirette, incidono profondamente su cosa questa persona pensa sia importante, su cosa sia un valore imprescindibile nel fare business. Inoltre ogni persona ho una propria Mission personale, e fare l’imprenditore potrebbe essere più o meno in linea con tale Mission. Ogni scelta in contrasto con la propria missione personale o visione personale, tenderà ad essere vissuta male, con quel conflitto interno che prima o poi esploderà. Conoscere la propria Mission e Vision è alla base di scelte consapevoli, anche nel business. Anche e soprattutto nella scelta dei partner, dei soci e dei collaboratori.

  1. La fiducia

Esiste una fiducia esterna (es. verso i clienti, i fornitori, gli investitori, ecc.) ed esiste una fiducia interna (es. verso gli altri soci, tra i dipendenti, ecc.). Se manca la fiducia l’azienda è come se pagasse una tassa sulla sfiducia. I processi rallentano vistosamente, prendere decisioni potrebbe essere davvero difficile, talvolta impossibile, aumentano le spese legali, si perde più tempo a controllare o proteggersi che a produrre valore per il mercato, l’ipocrisia regna sovrana, muore voglia di fare e creatività.

  1. Valorizzazione dell’intelligenza

A parità di team e di aziende, esistono quelle aziende sempre in grado di valorizzare l’intelligenza delle persone. Non intendo solo l’intelligenza tecnica, ma anche quella creativa, quella sociale, la flessibilità, l’attenzione al nuovo  e tutte le altre intelligenze che esistono. In inglese parliamo delle persone dette “smart”. Valorizzare l’intelligenza delle persone che collaborano con te non è sempre facile, ciò potrebbe scontrarsi con procedure, con status quo, con abitudini consolidate, ma tali intelligenza se espressa liberamente porta innovazione, nuovi modi di dare valore al cliente, nuovi prodotti o servizi, una crescita più veloce, o cambiamenti più repentini in un mondo che cambia altrettanto rapidamente.

  1. Capacità di lavorare in team

In quasi in tutti i CV ormai troviamo quasi in automatico la dicitura “Capacità di lavorare in team”. E’ un termine molto usato, forse ormai abusato, miniera d’oro di tanti formatori. Ma siamo sicuri che siamo così capaci di lavorare in team? Si parla tanto di team, ma in quante aziende si valorizza davvero il lavoro in team? Riuscire a rispettare le intelligenze dei gruppi di persone è qualcosa di veramente difficile, specie se questi gruppi corrono a velocità diverse in azienda. Ma questi sono spesso i gruppi che cambiano le aziende. Avere l’umiltà di condividere, imparare, accettare le decisioni del team è alla base per farne parte. La potenza del team è nell’unire talenti che possono essere anche molto diversi, ma che miscelati opportunamente, come in una ricetta, creano il piatto gustoso e unico al mondo.

  1. Coinvolgimento sensoriale e sentimentale

Se pensiamo ai nostri clienti, ai loro sensi, al loro sentirsi bene o male, proviamo a chiederci: come si sentono le persone quando usano il nostro prodotto o servizio? Quali emozioni provano? Cosa succede al loro mondo interiore? Quali gusti sentono? Quali sensi attivano? Si innamorano di voi? La natura umana è imponderabile, quindi è molto difficile trasformare tali sensazioni nei numeri da inserire nel business plan, ma tali sensazioni sono alla base delle scelte quotidiane dei vostri potenziali clienti, influenzate da aspetti di empatia, di gratitudine e talvolta anche di speranza, di sogno.

Non dimentichiamoci mai che dietro ad ogni numero, dietro ad ogni casellina dell’organigramma esistono storie di persone, storie di persone vere con le loro esperienze, i loro problemi, le loro aspirazioni, i loro sogni. Dietro ogni collaboratore, ogni cliente, ogni partner esiste una storia. Talvolta sono storie belle, altre meno, ma sono alla base della comprensione umana con cui tale persone agiscono giorno per giorno.

Se vuoi avere nuove informazioni e spunti operativi su come fare un Business Plan vincente, ecco altri tre consigli:

  1. leggere il mio ebook omaggio “Dall’idea imprenditoriale al Business Plan
  2. Partecipare al Carpe Dream, un Workshop gratuito per comprendere fino a che punto il tuo sogno, la tua idea professionale o imprenditoriale, è solo una via di fuga da situazioni professionali che non apprezzi più, un luogo dorato cui poter sempre fare riferimento per sfuggire alle frustrazioni o se hai una vera ambizione professionale o imprenditoriale. Insomma… se vuoi davvero metterti in proprio.
  3. Iscriverti direttamente al mio corso “Business Dream to Business Success” per definire subito e strutturare la tua idea professionale o imprenditoriale
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