Home | Mettersi in proprio e Business Plan | Consigli generali | Mettersi in proprio: nel Business Plan ricordati del Budget
Mettersi in proprio: nel Business Plan non dimenticarti del Budget

Mettersi in proprio: nel Business Plan ricordati del Budget

Mettersi in proprio e aprire un’attività è un percorso nel quale occorre chiarire molti aspetti, molti dei quali, come spiegato in questo blog, si possono tutti ritrovare nel Business Plan.

Uno degli aspetti più critici nella fase iniziale di avvio, o se preferite di Start Up rimane la gestione del denaro e delle Finanze.

Per poter effettuare un efficace controllo dei numeri di una nuova attività occorre controllare sostanzialmente 3 numeri:

  • Il Fatturato, le Vendite
  • Il Margine, o Utile, che nasce dalla differenza tra Fatturato e Costi aziendali
  • Il Cash Flow, che nasce dalla differenza tra Entrate ed Uscite

A questi 3 numeri corrispondono 3 Budget diversi, che in linea di principio andrebbero sempre fatti e sempre inclusi in un Business Plan, non solo quando esiste un finanziatore o potenziale investitore, ma soprattutto per dare all’imprenditore una serie di strumenti utili a controllare economicamente e finanziariamente la fase più delicata di una impresa o nuova attività: la fase iniziale di Start Up.

Il primo documento che serve è il Budget Commerciale, nel quale dettagliare le Vendite previste. Prima di tutto parliamo di Obiettivi, non di Previsioni. Inoltre non basta indicare un numero totale, ma il Budget Commerciale diventa più utile se dettagliato per Prodotti o Linea di Prodotti, oppure per Cliente o Tipologia di Cliente. Infine deve essere mensilizzato, per permettere poi un controllo mensile rispetto ai risultati effettivamente ottenuti.

“Le vendite sono correlate all’attitudine del venditore – non all’attitudine del cliente.” (William Clement Stone)

Il secondo documento è il Budget Economico, nel quale dettagliare, oltre al fatturato, tutti i costi aziendali: dai costi necessari ad acquistare o produrre i prodotti, o nel caso dei servizi, dei costi necessari all’erogazione del servizio, ai costi generali, amministrativi, commerciali, alle spese di Marketing, fino ai costi finanziari e alle Imposte.

In questa fase è importantissimo, mappare e prevedere tutti i costi e le spese aziendali, senza dimenticare nulla. Parliamo di spese per investimenti, di spese di breve periodo, di spese una tantum e spese ripetitive. Un errore grossolano è proprio dimenticarsi spese importanti.

E’ una fase in cui serve chiedere preventivi, parlare con Imprenditori o Professionisti che operano in settori uguali o simili, ecc.

Non è sufficiente fare un mero elenco dei costi, ma occorre anche collocare tali costi nel periodo ritenuto più ragionevole. Si tratta di spese da sostenere subito, necessarie alla fase di avvio, oppure si tratta di costi che possono essere posticipati? Si tratta di spese davvero necessarie oppure possono essere evitabili senza compromettere il funzionamento della nuova attività?

“I bilanci sono come i bikini: le parti più interessanti restano nascoste.” (Cyril Northcote Parkinson)

Infine il terzo documento necessario è il Budget Finanziario, cioè il documento in cui dettagliare la previsione delle Entrate e delle Uscite, dei Finanziamenti e Debiti, degli Investimenti, e degli eventuali apporti di Capitale dei Soci o degli Investitori. In altre parole occorre dettagliare la dinamica del Cash Flow aziendale o molto più semplicemente dei saldi di Banca e Cassa della nuova realtà professionale o imprenditoriale. Da questo documento emergerà con chiarezza se il denaro apportato dai soci è sufficiente per finanziare la nuova attività, se ne serve ancora, ed in che tempi.

“I soldi vanno e vengono, ma chi è istruito sulla loro gestione può arricchirsi.” (Robert Kiyosaki)

Infine, la capacità del Professionista e del neo imprenditore, dovrebbe essere anche quella di darsi degli obiettivi forti e chiari tramite il Budget ma anche essere flessibile, cioè darsi un percorso preciso con un obiettivo chiaro, ben dettagliato, con una serie di azioni specifiche da attuare ma anche avere la capacità di modificare le stime iniziali a seconda delle mutate necessità del business e delle condizioni del mercato. In fase di avvio infatti possono verificarsi svariati imprevisti, è importante riuscire a gestire ogni problematica, gestendo le risorse disponibili senza mai mettere a rischio l’intero progetto.

Se vuoi avere nuove informazioni e spunti operativi su come impostare al meglio la tua nuova professione o impresa, ecco altri tre consigli:

  1. leggere il mio ebook omaggio “Dall’idea imprenditoriale al Business Plan
  2. Partecipare al Carpe Dream, un Workshop gratuito per comprendere fino a che punto il tuo sogno, la tua idea professionale o imprenditoriale, è solo una via di fuga da situazioni professionali che non apprezzi più, un luogo dorato cui poter sempre fare riferimento per sfuggire alle frustrazioni o se hai una vera ambizione professionale o imprenditoriale. Insomma… se vuoi davvero metterti in proprio.
  3. Iscriverti direttamente al mio corso “Business Dream to Business Success” per definire subito e strutturare la tua idea professionale o imprenditoriale
Condividi su

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Show Buttons
Hide Buttons