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La gestione finanziaria della nuova impresa

La gestione finanziaria della nuova impresa

La Gestione Finanziaria di una nuova impresa: cosa si intende?

Gestire finanziariamente una nuova impresa significa in estrema sintesi occuparsi della gestione del denaro della propria attività professionale o imprenditoriale.

Chiunque è in grado di capire quanto il denaro disponibile sia alla base della sopravvivenza stessa dell’impresa e del suo funzionamento. Per acquistare beni e fare investimenti, volano della fase di avvio della nuova impresa, serve denaro disponibile e spendibile.

Se la gestione del denaro è così importante, allora è fondamentale che l’imprenditore o il professionista tenga sotto controllo la dinamica finanziaria, o detto in altre parole, tutte le decisioni che riguardano i flussi di denaro in entrata ed in uscita.

Soprattutto nella fase di avvio.

Gli aspetti finanziari, inoltre, non vanno considerati come separati dal resto della gestione aziendale, ma al contrario la gestione finanziaria è legata a tutte le altre aree aziendali, che per i loro fini “consumano” denaro (es. marketing, acquisti, ecc.) e sono alla base della “creazione” di denaro in azienda (es. vendite).

Se colleghiamo i due concetti appena espressi, allora gestire finanziariamente l’azienda, significa governare le aree che influenzano la produzione e il fabbisogno di denaro, cioè liquidità.

In altre parole, uno dei fattori determinanti per il successo imprenditoriale, è dunque la capacità dell’imprenditore, o del suo team, di gestire le entrate e le uscite di cassa, cioè i flussi di cassa.

I flussi di cassa dipendono dalle decisioni che quotidianamente vengono prese in azienda. Possono essere scelte operative (es. acquistare beni o servizi) oppure strategiche (es. effettuare un nuovo investimento).

In generale, i flussi di cassa attuali o futuri dipendono dalle scelte fatte e da fare su:

  • gli investimenti
  • i finanziamenti
  • la redditività aziendale (che a sua volta dipende da molti fattori: prezzi, gestione dei costi di acquisto, gestione delle spese generali, ecc.)
  • le dilazioni concesse ai clienti (o non concesse: esempio insoluti)
  • le dilazioni ottenute dai fornitori
  • dimensione e dinamica delle merci in magazzino
  • politica finanziaria
  • politica fiscale

Ecco allora che diventa davvero vitale per l’imprenditore avere un metodo e degli strumenti che permettano di capire quanto e come le scelte in tali ambiti impattino sulla situazione finanziaria aziendale sia in fase preventiva e progettuale che in fase consuntiva.

Gli strumenti utili

Prima di tutto una premessa: con questo mio contributo, mi rivolgo alle piccole e medie imprese e a quei professionisti che vogliamo mettere sotto controllo la propria finanza aziendale. Chiaramente non mi rivolgo alle grandi aziende, dove dinamiche e strumenti sono molto diversi.

«Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è» Galileo Galilei

Detto questo, in base alla mia esperienza, ecco alcuni suggerimenti:

  • L’obiettivo del controllo finanziario deve essere duplice: controllare sia la dinamica delle entrate ed uscite passate, sia quello di prevedere con un buon margine, quelle future. Per molti sembra quasi impossibile fare delle previsioni finanziarie, in realtà riuscire a prevedere entrate ed uscite fa parte di una metodologia che è possibile imparare;
  • Un buono strumento di gestione finanziaria deve quindi essere rivolto anche al futuro. Non mi basta sapere oggi il saldo del c/c se non so cosa succederà domani e dopo domani!
  • La strumento scelto deve essere semplice sia da consultare che da aggiornare. Strumenti troppo complessi in piccole aziende, richiedono costi di formazione elevatissimi. Strumenti semplici sono immediati nella comprensione e possono essere trasmessi a persone diverse con più facilità. Spesso basta un file Excel ben strutturato per gestire finanziariamente una nuova realtà imprenditoriale;
  • Lo strumento deve essere aggiornato quotidianamente. In una prima fase questo potrebbe essere visto come un ostacolo insormontabile, in realtà quando si capisce come aggiornare tali strumenti, e soprattutto quali sono poi i vantaggi di avere un tool aggiornato, l’aggiornamento diventa una routine poco dispendiosa;
  • Lo strumento scelto deve via via diventare la base delle scelte quotidiane in tema di finanza aziendale e deve permettere di fare simulazioni. Cosa succede se inserisco questa spesa aggiuntiva? Quanto “manca” a fine mese? Quali manovre posso fare per rientrare nel fido disponibile?
  • Lo strumento dovrà essere gestito da chi ha la responsabilità amministrativa perché questa persona ha molte informazioni necessarie all’aggiornamento stesso; tuttavia deve essere anche utilizzato anche dall’imprenditore per due motivi: avere informazioni utili sulle scelte che impattano la finanza aziendale, e integrarlo con informazioni strategiche non disponibili al reparto amministrativo (es. il reparto amministrativo potrebbe essere bravo a prevedere le uscite legate alla cancelleria, ma ciò potrebbe essere inutile se l’imprenditore non condivide scelte di investimento che impattano notevolmente le finanze aziendali!)

Si tratta quindi di una metodologia che, indipendentemente dal software scelto (che potrebbe essere un semplice file Excel) richiede dei semplici elementi di formazione e di organizzazione aziendale, ad esempio per capire quali informazioni reperire, con che tempi e modalità e chi è responsabile di fornire le varie informazioni.

Il Budget di Cassa

Il bilancio è un documento fondamentale nella gestione di una piccola e media azienda, ma ha un limite: non è sufficiente a capire quando l’impresa ha bisogno di liquidità e soprattutto in che misura ne ha bisogno.

«If you fail to plan, you are planning to fail» Benjamin Franklin

All’imprenditore non basta sapere che in un anno le entrate sono superiori alle uscite, ma occorre sapere che le entrate siano, in un dato periodo (es. giorno, settimana, mese), superiori alle uscite e nel caso non lo siano, con quali risorse coprire il fabbisogno finanziario.

Oltre al bilancio bisogna quindi disporre di uno strumento che evidenzi i flussi finanziari, in entrata e in uscita, nel periodo che ci interessa monitorare. Questo strumento è rappresentato dal budget di cassa.

Conoscere in anticipo eventuali carenze di liquidità consentirà all’imprenditore di decidere in tempo utile a quali fonti di copertura attingere (se possibile) ed eventualmente scegliere quelle meno onerose. Oppure nel caso peggiore in cui non siano disponibili fonti di approvvigionamento, sapere con un ampio preavviso quali manovre sono necessarie sul fronte uscite per correggere lo squilibrio.

La previsione di come si distribuiranno le entrate e le uscite nei mesi successivi deve naturalmente essere attendibile, quindi prima di tutto completa, basata sul principio della prudenza, riferita a periodi brevi (settimana o mese) e necessita frequenti aggiornamenti, in quanto le informazioni finanziarie possono subire cambiamenti giornalieri.

Uno strumento come il budget di cassa permette di monitorare:

  • il risultato finanziario mensile (cash flow);
  • i periodi monetariamente problematici e quelli invece in surplus;
  • l’andamento temporaneo delle disponibilità di conto corrente;
  • gli eventuali deficit finanziari, il loro ammontare, la loro durata;
  • il livello di utilizzo dei fidi bancari.

Naturalmente il budget di cassa si “nutre” dei dati contabili (es. scadenziario clienti, scadenziario fornitori) dai quali occorre però neutralizzare i costi che, nel periodo considerato, che non generano uscite di cassa come ad esempio alcuni accantonamenti o gli ammortamenti.

Se vuoi imparare a gestire il Cash Flow della tua nuova professione o impresa è fondamentale che tu acquisisca il metodo semplice e che tu capisca fin da subito quali sono i numeri utili alla gestione della tua attività.

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